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Più di 9 milioni di soldati morti (e ogni tanto anche qualche generale), quasi 7 milioni di vittime civili dirette o indirette, 21 milioni di feriti e un numero incalcolabile di reduci traumatizzati. Tutto questo per che cosa? Per approdare nel giro di pochi anni a una nuova guerra mondiale. La cosiddetta Grande Guerra è stata uno dei più feroci e insensati crimini della storia dell'umanità, se di umanità si può parlare, e ha conosciuto livelli tali di barbarie da diventare lo sfondo ideale di quasi tutti i grandi film pacifisti e antimilitaristi del ventesimo secolo: da "J'accuse" a "Orizzonti di gloria", da "All'ovest niente di nuovo" a "Per il re e per la patria", da "E Johnny prese il fucile" a "Uomini contro". Questo libro si sofferma tanto su questi ultimi quanto sulle numerosissime opere di propaganda realizzate durante la guerra stessa e poi ancora negli anni successivi - opere che spesso ebbero sulla coscienza, con le loro smaccate menzogne, molti di quei morti e anche molti dei morti di altre guerre. L'analisi di centinaia di film di ogni epoca e ogni paese si sposa con il tentativo di raccontare, attraverso il cinema, una guerra che le nuove generazioni non dovrebbero mai dimenticare.